National Rally LCI

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GRAND TOUR DEI GIORNI NOSTRI

Come si fa a ridurre in un articolo un viaggio così? Un viaggio che è stato una prova di forza, un passaggio nel fuoco, un’altalena di sensazioni, fatto di tante strade, di tanti paesi attraversati, di tante persone incontrate ma anche fatto di altro, qualcosa di non fisico, ma interiore. Abbiamo viaggiato tutti insieme, ma ognuno di noi ha in un certo senso vissuto un viaggio diverso.

Lo iniziamo scivolando veloci e leggeri giù per l’A14 fino a Giulianova in Abruzzo, e subito qualcuno di speciale ci aspetta: è il Pescara Chapter, che per la serata ha già grandi programmi. Ci aspettavamo una cena, e invece è una vera e propria festa sul mare. Ma per qualcuno di noi, rimasto coinvolto nell’impegnativo rito delle patch del Pescara, sarà anche “nel” mare, da dove riemergerà con un’effimera patch che svanirà come un sogno nella notte stessa… Per la seconda tappa arriviamo a Vasto dopo un’intensa giornata ancora in compagnia del Pescara Chapter che ci accompagna fin oltre l’Altopiano delle Cinquemiglia, tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e quello della Majella, dopo averci portati a pranzo nella Piana di Navelli a provare il miglior zafferano d’Italia, e dopo essere stati guidati fino ai 2.100 m di quota di Campo Imperatore sul Gran Sasso dal loro Head Road Captain in persona. Che ci è venuto a prendere direttamente in hotel. Di lunedì mattina. Immensi.

Ma è di notte che nel nostro Chapter si percepisce chiaramente quell’energia sottile e ininterrotta che rende le cose possibili giorno dopo giorno, un continuo lavoro di lima da parte di tutte le cariche, che pur con tutto il lavoro già fatto a monte, hanno sempre qualcosa da mettere a punto, da rivedere, da variare, da discutere, del materiale da riordinare, e per quanto stanchi siano, al mattino sarà tutto puntualmente pronto.

E finalmente Matera. Ci arriviamo nella sua ora blu, quando inizia a scintillare di luci, conquistata alla fine di una lunghissima giornata di strada che ha richiesto davvero tutte le nostre energie fisiche e mentali, dopo essere passati prima sotto i faggi della fresca Foresta Umbra e poi attraverso il fuoco crepitante a pochi centimetri dalle nostre moto nei campi arsi del Tavoliere che sembrava non avere mai fine, e anche questa volta non siamo soli, il Bari Chapter durante il viaggio ci ospita in casa per pranzo: panzerotti, musica, focacce, sorrisi, pizza, gavettoni… E subito dopo Castel del Monte, la corona di Federico II di Svevia in formato castello posata su una collina a dominare il panorama, ci vede ripartire insieme ai nostri ospiti, che più avanti sulla via per Matera ci fanno ammirare Gravina di Puglia col suo ponte-acquedotto ben noto agli appassionati di James Bond. Sempre i ragazzi del Bari Chapter rimangono a farci compagnia a cena nella piazza principale di una Matera in fermento, che si sta preparando per la sua grande festa che sarà da lì a qualche giorno. Città unica al mondo, che l’indomani percorriamo a piedi nel suo centro storico e in particolare nei suoi famosi Sassi, i due rioni scavati nella roccia, stupendoci ad ogni parola della nostra guida Giuseppe che ci spiega la storia e la vita lontana di una città nata e cresciuta in simbiosi con la natura, costruita con grande ingegno dai suoi abitanti pezzo per pezzo come un alveare, intensamente vissuta e poi rinnegata e poi ritrovata e infine amata dal mondo intero. La nostra guida ci fa compagnia anche a cena in agriturismo, durante la quale è l’Amministratore Delegato di HD Italia a consegnarci personalmente ad una ad una le patch del primo National del L.C.I.

Nel quinto giorno del nostro viaggio il paesaggio cambia del tutto, diventa mosso e verdeggiante, e grazie alla presenza del furgone che ci scorta e che ci fa da appoggio e da paracadute in svariate occasioni, possiamo permetterci un pic-nic in un posto letteralmente fuori dal mondo: è Roscigno Vecchio, minuscolo paese dell’entroterra del Cilento abbandonato dai suoi abitanti, loro malgrado, sessant’anni fa. La chiesa, la fontana, la piazza, le case sono rimaste lì ad invecchiare sole e silenziose aspettando di poter raccontare la loro storia a chi passando di lì abbia voglia di conoscerla. A sera arriviamo a vedere anche il mare del Cilento, nell’eterna Paestum, dove però ci tratteniamo pochissimo perché dobbiamo raccogliere le energie ormai sfinite per andare a cena a Salerno con il Power Up Salerno Chapter, dove arriviamo giusto in tempo per vedere un indimenticabile tramonto sul mare. Ancora mare il giorno successivo, percorrendo un tratto di un’affollata, trafficata, ma pur sempre bellissima Costiera Amalfitana tra agricoltura verticale, lavori in corso, ville milionarie, ceramiche decorate, autoarticolati incastrati nelle strette viuzze, da Vietri sul Mare fino a Ravello, dove rischiando ventiquattro multe (ma ce la caveremo con solo quattro) saliamo a piedi fino al Terrazzo sull’Infinito di Villa Cimbrone, nel punto più alto del paese, nel punto più spettacolare di tutta la costa, dove cielo e mare si fondono.

E la Costiera (insieme a un bel pezzo d’autostrada) ci porta alla nostra ultima tappa: Roma, che nel nostro caso significa prima una tranquilla cena con tanto di stornelli romaneschi sul lungomare di Fiumicino, e poi il grande evento “Latinum” dei cinque Chapter locali, che si conclude con una grande festa notturna sul mare a Fregene, e che, con la lunghissima parata per il centro storico di Roma, davanti a una sequenza di monumenti davvero emozionante, dall’Eur fino a sfiorare il Vaticano, passando dal Colosseo intravedendo i Fori imperiali, dal Teatro di Marcello ai piedi del Campidoglio e poi davanti al Vittoriano, sul Tevere e a Castel Sant’Angelo, non potrebbe riassumere meglio il senso di questo National, nato come alternativa al nostro tradizionale European, ma poi cresciuto in modo unico e inaspettato, evoluzione contemporanea del leggendario Grand Tour dei grandi viaggiatori del passato, esperienza impossibile da fare altrove se non qui, nella nostra Italia, e impossibile da fare in altro modo, se non col Legnano Chapter.

Magda