Ci sono dei giorni che partono storti ma poi diventano bellissimi grazie all’ostinazione a non arrendersi ad un meteo che alle 4.30 di mattina buttava giù di tutto.
Così domenica 4 giugno ci ritroviamo alle 7.30 in concessionaria per goderci questo primo Run interamente ed ottimamente organizzato dalla Marinello Family con il supporto logistico del Road Max Tacchi che ha studiato a sua volta un percorso stradale molto interessante portandoci da Legnano fino alla Bassa Bresciana senza fare un km di autostrada.
Visto che, nonostante stia ancora allegramente piovendo, siamo comunque presenti in ventuno, secondo Dario questo articolo dovrebbe partire così: “Alle 7.30, ligi al dovere, i nostri mirmidoni del Legnano Chapter, noncuranti del pericolo e delle avversità meteorologiche, si ritrovano senza paura dell’ignoto in quel di Legnano, pronti a seguire il loro condottiero Max Tacchilleus nella campagna lombarda alla conquista del Castello di Padernello! Non affronteranno mari tempestosi o uragani ma bombe d’acqua provenienti da ogni direzione e, a cavallo dei loro destrieri, riusciranno comunque ad arrivare alla vittoria”.
L’idea non è male. Il problema è andare avanti perché lui, dopo aver dato tutto in queste cinque righe molto epiche, mi ha passato il foglietto ed è svenuto sulla scrivania. Comunque, come dicevo, dopo aver lasciato la concessionaria il Road Max ci guida verso Mesero, Magenta, Abbiategrasso dove, poco prima di intercettare la Croci Family, una bastardissima macchia d’olio in un rondò fa correre un brivido lungo la schiena di Alberto ed almeno tre o quattro su quella di Filippo. Visto che sta studiando da Historian non poteva limitarsi ad una scodatina della ruota posteriore, così si ritrova involontariamente in uno spettacolo da stuntman di tutto rispetto con la moto che sembra un toro incazzato nero. Fenomenale anche la gestione della situazione da parte di Simona che è seduta dietro; per non disturbare Filippo mentre discute con la sua Touring, lei giustamente fa l’opossum: si finge morta ed aspetta. Ottima scelta!
La sosta a Landriano per un caffè arriva a fagiolo per rimettere il cuore dentro il torace e poi ripartiamo. Passiamo per il Lodigiano, poi Soresina e risaliamo verso San Paolo, nel bresciano, arrivando a Padernello in perfetto orario per mangiare all’Osteria Aquila Rossa. So che volete sapere come e cosa si è mangiato ma, per non dilungarmi, vi dico solo questo: Cinzia ha concordato un menu degustazione di specialità bresciane. Il livello qualitativo era ottimo ed a livello quantitativo era tale che Alberto Sciuccati ad un certo punto ha detto “Basta! Sono pieno”. Penso non ci sia altro da dire se non che Cinzia ha centrato alla grande anche questo step del Run. Anzi, ho cambiato idea e ve lo dico lo stesso: fettine di polenta con vari condimenti, salumi freschissimi, casoncelli, tagliatelle al ragù di lepre, gnocchi verdi, porchetta con patate, tagliata di manzo che si scioglieva in bocca, dolce a scelta sempre di dimensioni “large”, caffè. Non male direi.
Con tutto questo bagaglio in pancia ci dirigiamo, fortunatamente a piedi, verso il ponte levatoio del castello di Padernello dove alle 14.30 abbiamo appuntamento con Valeria, la nostra guida. Ragazza simpatica, preparata a livello storico e sicuramente affezionata al lavoro di recupero del Castello che sta portando avanti la Fondazione che lo gestisce.
Un brevissimo cenno storico (anche per non rovinare la visita a chi ci vorrà andare). Questo splendido castello a pianta quadrata, con tanto di torre, fossato e ponte levatoio, è stato edificato tra il XIV ed il XV secolo dalla casata dei Martinengo, famiglia di soldati mercenari fedele alla Repubblica di Venezia, per la quale avevano il compito di presidiare il territorio della pianura bresciana che confinava con il Ducato di Milano. Inizialmente era una semplice torre con casa annessa ma in seguito, con il trasferimento in pianta stabile a Padernello di un ramo della famiglia, è stato ampliato e fortificato fino ad arrivare alle dimensioni odierne. È composto da oltre 100 stanze che la Fondazione sta pian piano restaurando visto che nel 1961 il castello è stato abbandonato dall’ultimo conte che lo abitava e, per oltre 40 anni, ha subito i danni delle intemperie e dell’incuria portandolo addirittura nel 2002 ad un crollo della cinta muraria destra. È a seguito di questo crollo che il comune, insieme ad un gruppo di imprenditori decide di acquisire la proprietà del castello e creare la Fondazione che ha lo scopo di restaurarlo e di rilanciarlo per promozionare tutto il borgo. Visto l’entusiasmo di Valeria credo proprio che ce la faranno.
Salutata e ringraziata la nostra guida, torniamo velocemente alle nostre Harley perché temiamo di incontrare nuovamente il brutto tempo sulla via del ritorno. Effettivamente, all’altezza di Caravaggio, becchiamo un temporale ma niente che le nostre tute antipioggia non possano gestire in scioltezza.
Chiudo ringraziando ancora i Marinello di Padernello per questa loro splendido Run in rima e tutto il nostro gruppo strada, impeccabili come sempre. Cinzia ha detto che ne ha già un’altra di destinazione in testa: l’importante che sia in rima come questa se no non vale.
Alla prossima (che non vorrei dire ma sarà l’EUROPEO A BUDAPEST. Minimo 20 pagine…)
Davide
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