
Bike & Blues by Genova Chapter 2023
La domenica prima era stata annullata un’uscita LCI per maltempo, in settimana il meteo non è mai stato particolarmente clemente e quindi il timore di passare una giornata sotto l’acqua, per il “Bike & Blues” di sabato, era ben fondata. Per questo, fin dal venerdì, il Road Captain Davide Solbiati dà indicazioni di “wet run”: perciò si inizia con l’antipioggia indossato.
Partiamo da casa dopo le 8:00 completamente bardati e pronti per una giornata “in ammollo”.
Come sempre noi procediamo con un primo raggruppamento tra gli equipaggi che arrivano da Lodi, e poi ci si incontra, con chi arriva da Legnano: l’appuntamento è subito dopo la barriera dell’A7.
Siamo in 12 equipaggi per un totale di 16 persone, oltre ad un paio di auto con altre 4 persone che, non avendo avuto la possibilità di venire in moto, non hanno voluto comunque mancare alla manifestazione.
Percorriamo tutta la A7 accompagnati da un cielo decisamente nuvoloso con piccolissimi e temporanei sprazzi di luce, ma senza mai la certezza “di non prenderla”. Alla fine, niente acqua, per fortuna, e quando arriviamo al bivio con l’A12, veniamo addirittura accolti anche da un timido sole. Rimaniamo in autostrada fino all’uscita di Nervi, e appena fuori dall’autostrada, ci fermiamo per il pieno “pre-run” dei serbatoi, ma anche per toglierci, sperando nella buona sorte, l’antipioggia, fino ad ora fortunatamente ancora asciutta.
Si riparte, e dopo circa 3 chilometri, arriviamo al concessionario di Genova dove veniamo accolti dai ragazzi del Chapter. Ci fanno parcheggiare e poi, dopo i primi saluti, ci vengono offerti focaccia e brezel. Ovviamente reintegriamo anche i liquidi persi nel viaggio, in maniera assolutamente “adeguata”…
Facciamo un giro per la concessionaria e nel frattempo arrivano alla spicciolata tutti gli altri. Alla fine saremo 15 Chapter per circa 230 persone. Tra uno stuzzichino, una birra, qualche foto e quattro chiacchiere arriviamo all’ora di pranzo.
Per il pasto di mezzogiorno, non dobbiamo spostarci, se non a piedi. Il ristorante “Il Pievano” è infatti sotto al concessionario, ed è proprio lì che ci rechiamo per mangiare. Nel menu non mancano ovviamente pesto e pesce declinato in varie ricette; la portata più gettonata: Il fritto misto…
Per le 14:00 è prevista la partenza del Run e Marco (Road Captain del Genova) ci fa allineare dopo le spiegazioni del caso. Infatti, al contrario di quello che normalmente succede, sono stati creati diversi “piccoli” gruppi in base ai Chapter e, con diverse destinazioni, i ragazzi di casa, scortano gli ospiti in giro per la città. È una scelta giusta e vincente: il traffico e i semafori non avrebbero assolutamente permesso il Run classico al quale siamo normalmente abituati. Così facendo, invece, il numero esiguo di moto e il fatto che gli equipaggi del Genova facciano da elastico per ricongiungere chi rimane bloccato nel traffico, permette di far fare dei chilometri in città in ottima sicurezza e con il giusto spirito.
Diciamo subito che (sperando che nessuno me ne voglia) noi siamo capitati veramente in ottime mani: non solo quelle di Marco, che fa dei numeri niente male con la sua touring per guidarci per la città, ma anche quelle di Barbara, sua moglie, che è ufficialmente fotografa del Chapter ma per noi oggi è anche un perfetto cicerone.
Partiamo dal concessionario in 13 moto: 9 dell’LCI (infatti non tutti hanno avuto la “forza” di alzarsi per tempo da tavola) e 4 del Genova: RC, scopa, elastico e safety. Prendiamo per il lungomare e svoltiamo ad ovest in direzione piazza Vannuccio Faralli. Sono circa 12 chilometri praticamente tutti lungo costa. Ormai il sole scalda e il cielo è fortunatamente più blu che grigio. In una trentina di minuti siamo a destinazione, ma prima di lasciare le moto, dobbiamo passare per un pertugio angusto sul marciapiede lato strada. Abbiamo “fatto la polvere” ai paramotori e borse laterali, per riuscire a raggiungere il piazzale, ma poi abbiamo capito che è normale e che è l’unica via di accesso praticabile e consentita.
Scopriamo adesso di avere anche due “bodyguard” d’eccezione: infatti due ragazzi del Genova rimangono a presidiare le moto, in modo tale che si possa girare liberi da caschi e giubbotti. E qui entra in scena Barbara.
La nostra guida personale ci accompagna per un giro a piedi per una piccola parte dei caruggi genovesi iniziando dai giardini Baltimora (detti anche di plastica), risalendo per Campo Pisano, la ex chiesa di San Salvatore, l’Eglise Sant’Agostino, la casa di Cristoforo Colombo e poi fino in piazza Raffaele de Ferrari. Nella piazza, centro della vita mondana genovese, nel raggio di 200 metri, abbiamo incontrato due gruppetti di ragazze che stavano festeggiando due addii al nubilato. Potevamo fare mancare il nostro appoggio alle future spose? E allora, foto ricordo, magliette firmate e tante raccomandazioni, alcune anche di ripensarci… “SIETE” sempre i soliti… voi!!!
Ritornati alle moto, si riparte in direzione Sori dove ci aspetta un aperitivo in riva al mare. Sono circa 26 chilometri, evitando parte del centro chiuso per una manifestazione, ma riusciamo lo stesso a fare una tappa al monumento dei mille sul lungomare “V maggio” a Quarto.
Arriviamo a Sori alle 17:00. Ci attendono frisceu genovesi (che sono delle frittelle salate), focaccia di Recco e qualcosa di fresco da bere: come dire di no? Ormai il sole ci ha scaldato le ossa e i nuvoloni neri sono solo sopra ai monti (gli stessi che comunque dovremmo affrontare in serata), e ci godiamo il momento con tutta l’allegra brigata, in un baretto sulla spiaggia. C’è anche chi non resiste e fa il primo “pediluvio” della stagione.
Intorno alle 18:00 si riparte per raggiungere la location della serata. Sono circa una ventina di chilometri, ma con il traffico e il numero di moto in movimento, impieghiamo praticamente un’ora per arrivare. Qualcuno si perde anche, ma la tecnologia ci viene in soccorso, e, alla fine, tutti raggiungono la meta.
Per le 19:00, parcheggiamo le moto nel parco di villa Gropallo dello Zerbino, una villa cinquecentesca situata nel quartiere di Castelletto e che originariamente era la residenza estiva dei nobili genovesi Balbi.
Un secondo aperitivo è subito pronto. Nel giardino della villa, infatti, possiamo gustare stuzzichini di vario genere e continuare la reidratazione corporea che, come ben si sa e come la medicina insegna, per un motociclista è fondamentale.
Dopo le foto di rito con i loghi della manifestazione, inizia la chiamata dei Chapter per l’assegnazione dei posti in villa dove consumeremo la cena.
Durante la cena, oltre a mangiare, si canta, si balla e ci si diverte, ma sempre con un occhio al meteo. Si, perché le nubi che prima erano sugli appennini alle nostre spalle, si sono intensificate, si sono avvicinate e hanno iniziato a fare piovere.
Intorno alle 22:00 io, Stefania e Lucio decidiamo di lasciare la festa per intraprendere la via di casa. Quindi avvisiamo il gruppo strada del LCI, ci vestiamo di tutto punto, e sotto a una pioggerella fine, ma fitta, avviamo le moto.
Il rientro è un po’ più dolce dell’arrivo, nonostante la pioggia a tratti. C’è pochissimo traffico, siamo solo in due moto e la stessa A7 è decisamente più “morbida” in direzione nord. Quindi imbocchiamo l’A12 a Genova Est per un brevissimo tratto e poi su verso la Serravalle. Quando incrociamo l’A21 svoltiamo in direzione Piacenza e proseguiamo verso est.
Prima di uscire dall’autostrada a Castel San Giovanni, ci fermiamo per un caffè e, scorrendo la chat del run, scopriamo quale fosse la sorpresa che sapevamo doveva esserci. Uno spettacolo di Drag Queen ha infatti animato la parte conclusiva dell’evento serale di un molto ben riuscito Bike & Blues.
Noi arriviamo a casa intorno all’una meno venti, mentre gli ultimi messaggi di “conferma arrivo” sono delle 2:30. Siamo tutti a casa sani e salvi, magari un po’ umidi (ma poteva andare decisamente peggio) ma contenti per una nuova bellissima giornata.
Ormai lo dico ogni volta, ho molta paura di ripetermi, ma per fortuna è realmente così e sono contento che lo sia: anche oggi abbiamo rivisto vecchi amici e ne abbiamo conosciuti di nuovi. Con alcuni di loro abbiamo interagito molto bene e abbiamo goduto dell’ospitalità del Genova. Un grazie speciale a Marco e Barbara per la disponibilità e per averci fatto sentire graditi ospiti in una giornata che per i ragazzi liguri, è stata molto speciale e l’ottimo coronamento di tantissimi sforzi organizzativi.
Per la cronaca, solo a livello statistico visto che quello che conta è lo spirito, in moto ho fatto (parlo al singolare perché le strade oggi sono state molto diverse per tutti…) poco meno di 400 chilometri che mi sono goduto e che per fortuna non ho dovuto fare, come credevo, con pinne, maschera e boccaglio.
Buona strada a tutti.
Biker58 – SG