
HOG INVERNO 2023
Giorno 1: il pre Hog by LCI
È una notte buia e tempestosa, lampi di luce illuminano la corsa a perdifiato di un uomo tra gli alberi. Porta con sé una sacca e cerca di sfuggire a numerosi Tyrannosaurus Rex che lo stanno inseguendo. Corre, corre…. ma poi all’improvviso inciampa su di un ramo e cade rovinosamente al suolo proprio davanti a me. Io cerco di aiutarlo, lui si alza e……. È il Sassi!! Mi sorride e mi dice:
“a sto giro nun ce so’, ma a’ tuta antipioggia nun te serve, a’ tengo io che famo cose quanno torni”. Chi ha letto l’articolo di Eternals sa di cosa parlo e del “Sassi effetto rinvigorente” che producono le donne che indossano una tuta antipioggia… ad ogni modo tutta questa spatafiata drammatica per dire che la notte prima della partenza lui mi viene in sogno e mi preannuncia che la tuta antipioggia non servirà… quindi chi sono io per non dargli retta? Penserete che mi stia inventando tutto per dare “teatralità” al pezzo, ma vi assicuro che questo sogno c’è stato sul serio ed è fedelmente riportato!
Alle 7.20 arriva messaggio sulla Chat del ns road Davide Solbiati che ci dà la carica; io sono già bella carica di mio: dai che si parte ed è pure il Black Friday! Mio marito mi guarda con sopracciglio alzato e con un solo occhio aperto e mi fa: “Del Black Friday non me ne frega una beata cippa e stai calma che la partenza è oggi pomeriggio”. Ma come? Non alle 8.30/9.00 come al solito? Ma quando mai si parte dopo pranzo? Eppure, è così e nemmeno la mia funzione di “Editor pro tempore” convince quel disgraziato del mio consorte a dirmi dove andremo. La destinazione del venerdì, infatti, è ignota ai soci, come da tradizione LCI per la partenza del giorno che precede l’HOG Inverno. Non mi resta che rassegnarmi ad aspettare e non posso nemmeno uscire a far compere per usufruire del Black Friday perché mio figlio, approfittando del fatto che i suoi due pazzi vecchi genitori se ne vanno per un week end, si è preso la mia auto… in Chat riecheggia la suoneria militare per la sveglia di gruppo.. vado a fare il caffè e verifico se Sassi ha ragione che la tuta non serve… il cielo è azzurrissimo, nemmeno una nuvola anche se è freschetto… ma è presto e c’è ancora tempo perché la temperatura si alzi giusto di quel tanto per non farci diventare dei ghiaccioli! Arrivano i primi messaggi di servizio sulla Chat, Sua Ortenzietà condivide l’elenco partecipanti e… wow! Saremo davvero un bel gruppo una volta che tutti ci ritroveremo a Torino!
Eh sì, una parte del gruppo da prodi eroi, “Le Rocce”, quelli del venerdì appunto, partono oggi in moto: ore 14 ci si trova finalmente in Concessionaria e si parte! Siamo in 10 moto e 13 persone. Prendiamo la Tangenziale Ovest con direzione Genova, usciamo ad Alessandria e ci dirigiamo verso il Monferrato. Saliamo a Loazzolo per giro panoramico: con Road Solbiati curve e tornanti sono assicurati! Ma non è che siamo al Run delle Dolomiti, oh??? Scendiamo a Cannelli e ci rechiamo all’Hosteria dei Meravigliati dove consumiamo allegramente un aperitivo offerto dalla Sua altissima Direttorialità Carlo Ortenzi per festeggiare il suo nuovo rombante mezzo. Se volete rendere felici i soci del LCI fate pagare aperitivi a qualcuno che, quando si è a scrocco, sono tutti belli contenti!!! A parte gli scherzi, location top e compagnia altrettanto top!
Ripartiamo alla volta di Cherasco dove si trova il nostro albergo “Il Campanile”, una dimora storica situata in una piazzetta immersa nel nulla con di fronte appunto il Campanile che rintocca lo scoccare di ogni ora. Adesso è un pochino freschetto, ma non si molla! All’arrivo davanti all’ingresso dell’albergo troviamo il nostro Assitant Director Giovanni Chiodini che ci dirige per effettuare un parcheggio da manuale e ci hanno anche raggiunto il Secretary Enrico Parolo e Cornelia, capo delle nostre Ladies. Ora siamo in 15 partecipanti.
Alle 20.30 ci troviamo per la cena: partono le discussioni più disparate. Dai Solbiati che litigano per il piano della cucina, alla nonna centenaria di Filippo che ne combina più di Bertoldo e se indossa una delle sue parrucche bisogna iniziare a temere il peggio… a Chiodini che per far contenta la sua mamma e comprarle un torrone da 10 euro, per permetterle di fare un dolce a Natale, è costretto a fare un ordine minimo di 300 euro e quindi parte a raccogliere le ordinazioni tra di noi: chi vuole la liquirizia, chi le fragoline, io opto per le coca cole frizzantine…. Preparatevi perché alla cena di Natale andremo tutti in coma diabetico…
Decidiamo allora di dare una svolta più seria alla serata: Filippo inizia quindi a spiegarci come si fa a trovare l’ispirazione per uno spettacolo teatrale in dialetto: semplice, una bazzecola. Si va al bar del paese, ci si siede a bere qualcosa ed a un certo punto a voce alta si dice ad esempio: “gomme quattro stagioni!”. Gli avventori del bar a quel punto partono a dire ognuno la loro, gli animi si surriscaldano, tutti vogliono avere ragione e si sfiora la rissa… Filippo ironizza che lui ci trae ispirazione per i suoi personaggi e spettacoli, ma per quelle persone è vita vera. Nel raccontare di queste avventure apprendiamo anche che in quel di Arluno è stata avvistata una razza di animale unica nel suo genere: l’Alce di lago, con grande cresta e corporatura dalla forma tondeggiante. Il concittadino di Filippo ne raccontava i dettagli in modo abbastanza preciso, Filippo per dovere di cronaca e trasparenza fa presente che era mezzogiorno passato quando il fatto veniva raccontato di fronte ai basiti avventori del bar; quindi, lui non può’ garantirne la veridicità e non si assume la responsabilità della mancata scoperta di una nuova specie animale. Proveremo a sentire Alberto Angela in merito.
Andiamo avanti: procediamo quindi al “Battesimo” dei soci che partecipano al loro primo Hog Inverno. Scene che definire “imbarazzanti” è dir poco: Paolo si esibisce in un balletto classico che denota una mobilità nei movimenti non male per un uomo della sua stazza… di certo, comunque, la grazia e leggerezza non gli appartengono… scusa Paolo, ti sei impegnato ma io devo dire le cose come stanno perché un Editor, anche se pro tempore, deve scrivere il vero! Serena canta con un tale trasporto che a momenti ci tagliamo tutti le vene, Massimo deve imitare un film con pessimi risultati visto che Enrico dice che stava imitando “Rain Man” e non ci azzeccava nulla. Solo Raffaella si salva dallo sfacelo totale: bendata deve individuare chi è il socio che le viene fatto toccare, ovviamente essendo stata prima attenzionata di non avvicinarsi alle parti basse! Si approfitta di questa situazione per “testare” la canzone che dovremo cantare la sera dell’evento: un macello, sarà un disastro di proporzioni epiche, faremo una figuraccia colossale e si racconterà di questa tremenda performance per anni. Dovremo essere in 47 del Legnano Chapter a cantarla. La Hog avrà una perdita a bilancio per questo perché, poco ma sicuro, verremo cacciati a pedate dall’evento e dalla Hog! 🤣 ma “la nostra banda suona il rock” gracchiata da noi riecheggerà nell’Eternità 🤣.
Oggi abbiamo cavalcato i nostri destrieri per 250 km, affrontato un po’ di vento e di freddino verso sera; quindi, a mezzanotte ci ritiriamo nelle nostre dimore per il meritato riposo che domani siamo ancora in pista!
Giorno 2: Il segreto della visita del Castello di Racconigi e Road to Torino
Sabato mattina alle 8.30 ci troviamo tutti per la colazione: Sua Ortenzietà giunge nella sala come un profeta di pessime notizie e con in mano una strana pergamena: di cosa si tratterà? E cosa volete che sia? Ieri sera tra cena e dopocena si sono bevuti praticamente tutto il bar dell’albergo ed ora c’è da pagare il conto! Nessun problema: Solbiati coordina i lavori di conteggio ed il conto è presto saldato, ci imbacucchiamo e partiamo alla volta di Racconigi perché abbiamo prenotato visita guidata al Castello Reale.
Giungiamo a destinazione dopo una mezz’oretta e ci fermiamo per un veloce caffè, nel frattempo, Davide e Serena vanno alla biglietteria per coordinare l’entrata alla Reggia. Li vediamo uscire con sguardi cupi al che capiamo che qualcosa non va: abbiamo prenotato la “visita con guida” ma questi del Castello intendono che la guida ce la dovevamo portare noi!! Insomma, tira e bistira non ci vogliono far entrare, ci propongono come alternativa visita alle 12 perché alle 10.30 non c’è una guida disponibile, ma a noi non va bene come tempistica. Parolo e Chiodini vanno allora al bar della Piazza a vedere se qualcuno del posto può darci una mano; ci dicono di andare a parlare con l’Assessore che è la farmacista del paese. Parolo e Chiodini vanno quindi a “prelevare” la farmacista che, con ancora indosso il camice, si reca con loro alla biglietteria. Ma è incredibile! Nemmeno la politica smuove la rigida bigliettaia! ‘Sta visita non s’ha da fare! Usciamo sconsolati, ci facciamo una foto davanti alla cancellata come se fossimo incatenati ad essa ed a quel punto Chiodini vede una donna in lontananza vicino ad una delle porte del Castello e le urla: ”fateci entrareeeee!!!!!!”.
Qui c’è un segreto: non ci è dato sapere cosa sia successo poco dopo, se Chiodini abbia sbattuto le ciglia, fatto gli occhi dolci a questa signora, agitato la sua fluente chioma bionda…. Sta di fatto che veniamo richiamati ad entrare perché una guida di nome Daniela ci vuole accompagnare all’interno del Castello… ci viene incontro e ci dice:
“mi hanno detto che c’è un gruppo di storti che vuole visitare la tenuta, quindi eccomi qua!”.
Negli anni di epiteti nei nostri riguardi ne ho sentiti tanti: “boomer”, “maranzi”, “tamarri” ecc…. ma “storti” non ce lo aveva mai detto nessuno!!! Avrete capito che la originatrice di tale complimento è la signora verso cui Chiodini aveva rivolto il suo strappalacrime grido di aiuto per entrare e perciò entriamo! Si capisce da subito che il Castello è bellissimo, Daniela con grande passione e competenza ce ne racconta la storia e quella dei Savoia e ci guida attraverso tutte le stanze spiegandoci dettagli storici ed architettonici. La visita dura poco più di un’ora ma il tempo è volato perché è stata talmente brava questa signora a descrivere il tutto che non ce ne siamo nemmeno accorti. Onorata anche la parte culturale di questa giornata risaliamo in sella e ci dirigiamo a Torino presso il Concessionario dove mangiamo velocemente, scambiamo quattro chiacchere e, cosa più importante di tutte, ci hanno raggiunto i rimanenti soci del nostro Chapter. Ci dirigiamo quindi verso l’albergo e dopo check-in, doccia e breve riposino alle 18.30 siamo nuovamente in sella per raggiungere la Polisportiva San Remo a Grugliasco dove consumeremo la cena insieme al Treviso Chapter ed American Chapter. Dopo una bella pasta e fagioli ed una bistecca alla Flinstones, riprendiamo i nostri destrieri ed andiamo all’evento presso Lingotto Fiere: ma non vi immaginerete che sfortuna dell’accidenti! Essendo andati un po’ lunghi con la cena siamo arrivati all’evento dopo il tempo limite per cantare la canzone; quindi, le nostre tessere H.O.G. sono salve! Ci siamo risparmiati una figuraccia del menga come si dice dalle nostre parti!
L’evento si svolge come di consueto con musica e con l’immancabile furgone del Vida Loca, seguono le varie premiazioni dei Chapter con l’annuncio ufficiale che il prossimo H.O.G. Inverno si terrà sotto il patrocinio del Pescara Chapter.
Per quanto concerne il nostro di Chapter alla fine il numero di partecipanti è stato significativo: 20 moto e 48 persone, direi proprio non male! Bravi tutti!
Giorno 3: il rientro
Nella giornata di domenica ce la prendiamo comoda comoda: alle 9 colazione, poi con calma ci prepariamo ed alle 11 il gruppo motorizzato parte per rientrare a casa. Intorno alle 14 siamo al calduccio tra le pareti domestiche anche perché, nemmeno a farlo apposta, sembra che stia per arrivare la prima bottarella di freddo vero… vediamo se stanotte mi giunge qualche altro sogno premonitore…. Alla prossima bella gente e sempre LCI nel ❤️!!
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